L’anca è un’articolazione molto importante e molto sollecitata: è indispensabile per camminare, sedersi, mantenere l’equilibrio eretto. Durante il passo, per esempio, ogni anca sopporta l’intero peso del corpo, che per effetto delle leve geometriche e muscolari risulta addirittura moltiplicato.
L’anca di una persona sana, oltre a sopportare un carico elevato, compie una quantità incredibile di cicli. Ogni anno, in media, ciascuna anca percorre un milione e mezzo di passi, oltre ad altri numerosissimi movimenti. Come è possibile quindi che un’anca duri così tanti anni nelle persone sane?
II segreto sta nelle proprietà della cartilagine articolare, che ha l’effetto di un cuscinetto lubrificato.
La cartilagine, imbevuta di un liquido viscoso che si chiama liquido sinoviale, tiene separate le due ossa dell’articolazione, consentendo un movimento fluido, scorrevole e privo di usura.
L’anca può essere interessata da diverse malattie che rendono il movimento del femore all’interno della cavità acetabolare doloroso e limitato, soprattutto quando l’articolazione sta portando il peso del corpo.
La malattia più comune è l’artrosi dell’anca, o coxartrosi, la cui causa non è stata ancora identificata (idiopatica). La cartilagine si usura od in certi punti scompare, così le ossa strisciano direttamente una sull’altra senza essere lubrificate, arrivando ben presto a consumarsi e deformarsi. Questo provoca dolore e limitazione del movimento, sintomi che possono togliere alla persona il piacere nello svolgere le normali attività quotidiane.
L’artrosi è una malattia irreversibile ed i vari trattamenti non chirurgici possono solo ritardarne lo sviluppo, ma non riescono ad arrestarla né a far guarire le parti già colpite.
Esistono anche delle condizioni preesistenti dalla nascita, chiamate deformità congenite, che predispongono all’artrosi all’anca: la più comune è la displasia. Il femore del bambino non si è formato correttamente e di conseguenza non si avrà la desiderata articolazione sferica.
Tra le degenerazioni che intervengono durante la vita del paziente è importante ricordare l’artrite reumatoide, una malattia autoimmune che colpisce tutte le articolazioni.
L’anca è una delle prime su cui, normalmente, si cerca di intervenire, per la sua importanza fondamentale nella vita dell’individuo.
A volte le protesi vengono anche impiantate in seguito a fratture, se queste interessano determinate parti del femore oppure quando la testa del femore è andata in necrosi (come se fosse “morta”) perché a seguito del trauma non riusciva ad essere raggiunta e nutrita dal sangue. La necrosi può anche svilupparsi da situazioni specifiche , come per esempio l’uso prolungato di sostanze cortisoniche o alcool.
La PROTESI D’ANCA dovrà sostituire quelle parti dell’articolazione danneggiate la testa del femore e la superficie concava dell’acetabolo. E’ costituita da due parti fondamentali separate: la componente femorale, spesso chiamata “stelo” che si inserisce nell’osso del femore, mentre la componente acetabolare (“cotile” o “coppa”) che si impianta nel bacino.
Piazza Della Vittoria, 10
87100 Cosenza CS
+39 351 397 89 03
Copyright © 2023 Dr. Patrizia Mantelli Sito creato da Frame Animation S.r.l.